19 Aprile 2024
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IL MISTER PER ANTONOMASIA..."GINGA" PAPINI

Bello come il sole e in forma come non mai, incontriamo l´uomo di tutti i tempi.. l´unico, il solo, l´inimitabile, il mister per antonomasia.. GIANLUCA PAPINI.

-Allora Gianluca come va?
Molte grazie per tutti questi apprezzamenti, comunque bene grazie, tiro avanti.
-Parliamo un pò di te, allora confessa ai nostri lettori la tua carta d´identità
Sono nato a Genova il 3 febbraio del 1964 e sono residente a Fucecchio dal 1967.
-Se non ricordo male dovrei chiamarti Gianluca Giuliano, vero?
Quella ormai è storia vecchia, su C.I., Patente e Passaporto risulto come Gianluca Papini.
-Stato civile?
Ho avuto la fortuna di incontrare la donna della mia vita, quindi sono felicemente coniugato.
-Cosa fai nella vita?
Sono un dipendente della Masoni Industria Conciaria a Santa Croce sull´Arno, mi occupo prevalentemente della parte amministrativa.
-Da quanto lavori?
Seriamente dal 1984.
-Ma parliamo un pò dei tuoi studi, titolo conseguito?
Diploma di ragioneria.
-Come eri a scuola?
alle elementari aspettavo la ricreazione per la merenda, alle medie per toccare il culo alle compagnie di classe, alle superiori le strategie tattiche erano importantissime per avere successo con le ragazze; ricordo che in classe stavo sempre nel posto alla finestra nella penultima fila attorniato da fidi scudieri pronti ad aiutarmi in caso di bisogno, non ti dico quante volte mi sono disteso sotto il banco per scalciare quello davanti che non mi passava il compito, insomma mi davo da fare per sopperire alle ore pomeridiane dedicate prevalentemente al calcio e all´istinto maschile. Chiaramente ero sempre il primo a far casino e organizzare situazioni particolari. Poi ho avuto un periodo da latitante a Firenze, dove la mattina socializzavo molto specialmente nella primavera quando la città era invasa dai turisti. Alla fine, ma proprio alla fine mi sono preso anche il diploma.
-Secchione oppure lavativo?
Nei momenti di svenimento vicino al secchione, ma il mio ruolo naturale era il "lavativo esterno".
-Io ti vedo studente "jolly" (può fare molto ma fa il giusto), è così?
E´ quello che dicono i professori di mio figlio adesso, l´avrò contagiato?
-Quali sono i tuoi hobby?
Mi piace leggere, ascoltare musica, ma adesso il mio hobby preferito è la Vigor.
-Che musica ascolti?
Sentimentalmente sono legato al funk anni 80, adesso in macchina smanetto sempre tra le emittenti radio per cercare una canzone che mi piace ascoltare, dipende molto dall´umore del momento. Poi se mi fisso su qualche cd lo porto alla distruzione.
-Le tue tre canzoni preferite di sempre?
George Benson "Give me the night", Piero Pelù "Il mio corpo che cambia", Mario Biondi "Close to you"
-Le mie fonti dicono che sei abbastanza tifoso, è vero?
Non mi piacciono le cose scontate, programmate, decise a tavolino; mi piace gioire per un risultato conquistato con la caparbietà, con la sofferenza, la determinazione, l´attaccamento alla maglia. Mi piace respirare e vivere l´aria dello stadio dove la mia squadra gioca e questa è la Fiorentina.
-Quali sono i tuoi pregi?
Non credo stia a me dirli, sempre che ne abbia, ma credo molto nei valori dell´ amicizia e del rispetto.
-E i tuoi peggior difetti?
Una miriade, pensa al peggio e ti appare la mia visione tridimensionale a
colori.
-Ma veniamo alla tua grande passione che ti ha
portato alla notorietà (mi riferisco al calcio.. meglio specificare non
si sa mai).. Quando hai cominciato a giocare a calcio a 11?

A 11 anni i miei amici già calcianti Marco e Massimo alias Pera mi hanno convinto a raggiungerli a Santa Maria a Monte, ho fatto due allenamenti e la domenica mi hanno fatto giocare terzino sinistro, dando origine al primo soprannome da calciante "Camacho".
-Quanta strada ha fatto il giovane Papini come calciatore?
Le giovanili nel Santa Maria a Monte, l´esordio in 1° categoria a 16 anni, poi sono passato alla Cerretese che era in serie C2, finali nazionali negli allievi regionali il 1° anno, ritiro con la 1° squadra l´anno successivo, allenamenti con la beretti e la 1° squadra, quindi tutti i giorni, il sabato giocavo in beretti la sera in ritiro con la 1° squadra e la domenica in tribuna/panchina/e qualche apparizione in C2. Un´ autentico calvario durato un paio di anni, dopo dovevano farmi il contratto da semiprofessionista ma non ero troppo bono, così mi volevano spedire a Pietrasanta in Interregionale ma quando mi chiamarono ero già a Rimini al mare, così disertai, al ritorno mi cercò il Santa Maria a Monte, ritornai all´ovile, si vinse il campionato di 1° categoria ma non mi presentai al ritiro di agosto in Promozione. Così ho fatto gli ultimi anni a San Miniato Basso in 2° e poi 1° categoria perché dove lavoravo c´era un dirigente di quella squadra e non potevo dire di no. A 25 anni mi sono bloccato per infortunio al legamento crociato e menisco.
-E poi è arrivato il calcetto, come mai?
Direi per caso, lo puoi leggere nella storia della Vigor, mi ricordo dopo alcune partite che rimasi affascinato dalle infinite possibilità tattiche che si creavano durante le azioni di gioco ed iniziai a cercare di organizzare la mia squadra con tanto di distribuzione di schemi da imparare e mettere in pratica. La stagione 1992/93 è stato il mio primo anno da calciante/allenatore Vigoriano ho partecipato al 1° Corso specifico per allenatori di calcio a 5 zona nord e centro Italia organizzato a Coverciano, pensa che della Toscana eravamo solo in due, è stato affascinante ero insieme a gente che allenava e giocava in serie A e per me ogni istante trascorso con loro era puro apprendimento. Infatti tante volte rimanevo a dormire al Centro Tecnico perché la sera dopo cena nella palestra c´erano dei veri e propri match extra lezioni che ci coinvolgevano molto. Ho conseguito il patentino di allenatore arrivando al 6° posto su 36 partecipanti e per me è stata una soddisfazione incredibile. A settembre sono stato chiamato dal San Michele Poggio a Caiano che era retrocesso dalla serie A e da lì è partita la mia avventura di allenatore. Sono stato al Poggio per 3 anni, parentesi breve con l´IGP Pisa, poi San Paolo Pisa dove credo di aver dato il meglio di me e dove ho trovato delle persone veramente appassionate all´ inverosimile, vittoria in serie C1 con 1 sconfitta, 1 pareggio e 28 vittorie, non ricordo i punti di vantaggio sulla seconda classificata, ma tanti; l´ anno dopo vittoria in serie B e passaggio in A2, il 4° anno non ho mangiato il panettone ed il rimpianto più grosso è stato quello di non aver mai potuto giocare con i 2 brasiliani arrivati a settembre ma non pronti con i transfer e con il portiere Lo Gatto. Ma ormai era tempo di cambiare aria ed è stato giusto così. L´ultimo anno da allenatore, ma già non ero più quello di un tempo, l´ ho trascorso con il ritorno da dove ero partito a San Michele in serie B dove abbiamo perso lo spareggio play-off per la promozone in A2, e la finale di Coppa Italia, insomma un anno da eterno secondo ma poi è arrivata la notizia del ripescaggio in A2 e così ho potuto mollare tutto consegnando la squadra in serie A2 al grande Pippo Quattrini. Dimenticavo la parentesi con la Rappresentativa Toscana di cui sono stato selezionatore per 5 anni ottenendo n. 2 titoli di Campioni d´ Italia, un 2° posto, un 3° posto e un´ uscita alla prima fase senza mai perdere per un goal di differenza reti. In 5 anni abbiamo perso solamente una partita al 60°, nella prima finale e quando siamo arrivati 3° siamo usciti dopo la lotteria dei rigori. Un quinquennio straordinario.
-Ti abbiamo visto come giocatore, mister e "player-manager", ma te cosa preferisci?
Preferirei giocatore ma ormai sono un vecchietto; il mister proprio non posso più farlo, non ho più questa mentalità; il player manager non è fattibile; diciamo che preferisco fare l´ animatore.
-Com´è allenare una squadra (naturalmente è una domanda per il Tamba,almeno impara qualcosa!)?
Che domanda è questa! Se per squadra si intende una società con un minimo di organizzazione ed un gruppo di ragazzi che partecipa attivamente agli allenamenti in base ad un programma con il fine di cercare di raggiungere degli obbiettivi stabiliti dalla società e dai vari interpreti direi che è il punto di partenza per poter esprimere tutte le proprie qualità, l´ allenatore nel calcio a 5 ha un ruolo determinante, può incidere molto di più che nel calcio a 11.
-Quale sono le cose più difficili da insegnare ad una squadra?
Eccoci, immaginavo che andavamo a cadere su domande che potrebbero non avere una fine. Comunque per mia personale esperienza posso dirti che quando allenavo, partendo dai principi della risposta precedente, in base agli obbiettivi, alle persone ed ai mezzi a disposizione, stilavo un programma di allenamento di base dividendo l´intera stagione in tre fasi con obbiettivi allenanti primari, secondari e quelli che definivo straordinari.
-Entriamo più nello specifico..
Ehmmm, sai che faccio fatica a parlare di queste cose, cerco di essere breve e conciso ma non credo di esserne molto capace. La cosa più importante è riuscire ad attirare l´ attenzione ed avere delle aspettative dai giocatori e la chiave di tutto questo è l´allenamento e la metodologia di applicazione. Durante una seduta devi tenere in considerazione che devi cercare di sviluppare i fattori allenanti primari naturalmente seguendo il progetto pilota ma è importantissimo cercare di raggiungere tali obbiettivi attraverso la varietà della metodologia. La ripetitività, la monotonia, sempre i soliti allenamenti o esercizi sono deleteri, devi mantenere alto il livello di concentrazione e lo spirito di competizione di ogni giocatore variando sempre le esercitazioni. Praticamente devi farli divertire, competere ed in particolare allenare sviluppando oltre alle qualità basilari, quelle specifiche da te inserite nel programma di allenamento. Quando riesci a non far pesare l´allenamento ai giocatori sei già un passo avanti e puoi cercare di mettere in pratica più facilmente le tue convinzioni tecnico-tattiche. E qui mi fermo perché si potrebbe continuare all´ infinito ma visto che sono solo io sarebbe un monologo invece io preferisco il confronto ed il dibattito. Altrimenti ho sempre ragione io !
-Perchè allenatore a 5 e non calcio a 11?
E chi dice che non potrei darmi al calcio a 11??
-Chi è stato il tuo maestro nel calcio a 5?
Quando ho iniziato ad allenare per vedere delle partite importanti sono andato in giro per mezza Italia, alla televisione non veniva mai trasmesso niente, avevo le mie convinzioni e cercavo di trasmetterle, poi quando è arrivato Velasco al Prato sono rimasto affascinato dalle sue metologie. Gli anni di maggiore soddisfazioni sportive sono stati quelli legati al San Paolo Pisa, grazie alle varie qualità dei giocatori che avevo a disposizione e dall´ appoggio della società, avevo un gruppo plasmato a cui potevo chiedere qualsiasi soluzione tattica e questo mi affascinava particolarmente perché ho sempre dato moltissima considerazione alle qualità tattiche di una squadra ritenendole fondamentali.
-Qual´è stato il giocatore migliore che hai avuto a disposizione?
Tecnicamente Almir Rossa al San Paolo anche se non ho avuto la fortuna di poterlo mai schierare in una partita di campionato per colpa del transfer ma mi è bastato vederlo durante gli allenamenti; tatticamente non considerando Vezza è una lotta tra Martemucci e Ricciardi e come qualità fisiche direi il Tamba, davvero devastante !
-Quello con più potenzialità (magari non espresse)?
Mirko Succi e Andrea Sguanci.
-Visto che il peggiore non possiamo sapere chi è, (poichè temo di essere fra i candidati) ti chiedo qual´è quello con la testa più matta?
-Ma si parla di Vigor ? Perché tra di noi esiste qualcuno sano di mente Anche se molti sono laureati sfido chiunque di voi a dirmi se siamo un gruppo da ritenersi tale.
-Il tuo quintetto migliore nella tua carriera di mister (squadre serie e non la Vigor!)
Dati, Ricciardi, Andreich, Martemucci, Sguanci; ma sicuramente mi perdo qualcuno che merita.
-L´emozione più grande come allenatore?
La vittoria in Rappresentativa Toscana l´ anno che abbiamo vinto nella prima fase contro il Lazio 6 a 0 e dopo siamo diventati Campioni D´Italia per la seconda volta.
-E di conseguenza la delusione più grande?
Non è a livello sportivo, ma ho sempre vivo in me il ricordo della corsa di felicità dopo il gol in finale in Rappresentativa Toscana di Simone Tintori e della notizia della sua morte poco tempo dopo per un incidente stradale. Tutte le volte che rivedo i cari amici di Monsummano non posso non avere il ricordo di Simone.
-Ma veniamo alla Vigor...Che dire, sei un fondatore, vero?
Certo che sono un fondatore, il primo anno è stato per tutti noi un´avventura affascinante e più importante ci siamo ritrovati tra amici d´infanzia a trascorrere momenti di aggregazione particolari. Purtroppo li ho abbandonati subito andando a gironzolare per la Toscana cercando di fare l´allenatore.
-Un pò di storia la sappiamo e allora dicci subito, quali sono stati i momenti più esaltanti?
I miei momenti più esaltanti sono stati quando vedevo segnare un gol ai mitici Mollone, Marco e Cioccio.
-e i momenti più tristi?
Non ricordo momenti tristi, un Vigoriano è forgiato per non averne.
-Che sensazione è portare avanti 17 anni di storia?
Riusciamo ad andare avanti grazie al buon senso ed ai sacrifici di tutti, l´importante e non mettere davanti a questa maglia considerazioni personali, ma solamente considerazioni ponderate al futuro della Vigor.
-Hai qualche aneddoto particolare, poco conosciuto al pubblico da raccontarci?
Mah..... forse il ricordo più forte mi porta a pensare a quando all´allenamento attaccai alla porta dello spogliatoio l´articolo che evidenziava l´imbattibilità in campionati FIGC del San Paolo....... Ed infatti la prima sconfitta avvenne proprio a Fucecchio.
-Quali sono stati i tuoi "gridi di battaglia" per caricare la squadra? E a quali sei più affezionato?
Sono tutti dettati dalle situazioni, sono un istintivo, non programmo cose del genere.
-Parlaci dei tuoi numerosissimi soprannomi.
Che dire, Papo, Giallo, Camacho, Ginga ed altri; alla fine conta sempre la persona.
-In poche parole, se dico Pera.. a cosa pensi?
Ad un grande amico, un cocciuto dichiarato, uno che va a letto con la maglia rosa della Vigor, ma anche uno che potrebbe fare molto di più.
-Se dico Bartolini?
Un´ altro grande amico ed un´altra istituzione storica della Vigor.
-Se dico Capitano, misterino, live, uijfalusi, macellaio?
Ahhhhh......dici di Pazienza altro che Liverani. E´ come un fratello, è la configurazione del Vigoriano vero, ha una tecnica problematica, ancora buona tenuta atletica, un´ignoranza agonistica inconsueta ed una determinazione da vigoriano entusiasmante. L´ icona del guerriero.
-Qual´è il giocatore che ti ha più stupito, in positivo, in tutti questi anni?
Tutti quelli che hanno capito lo spirito vigoriano.
-E di conseguenza quello che ti ha stupito negativamente?
Chi non porta rispetto al gruppo.
-Anche qui.. qual´è il tuo "top five" in tutte le annate vigoriane?
Pera, Mollone, Marco, Barili, Sabatini.
-Dai su dicci anche il top-horror (Incolpevole escluso!)
Come fanno ad esserci dei top horror nella Vigor, anche chi non ha nel suo bagaglio un feeling accettabile con la palla, ha dei valori umani importanti che lo possono rendere protagonista per il nostro modo di interpretare l´ aggregazione sportiva.
-Attualità vigoriana... Anzitutto se vuoi infamare i "ringamboni" dell´ultima cena vigoriana è la tua occasione..
Non posso sparare su uomini già morti.
-Allora come va questo campionato?
Alti..... direi pochi, bassi in quantità industriale, ma è la nostra constante, siamo imprevedibili, possiamo giocarcela con tutti e di pari passo perdere con chiunque.
-Che colpo a Tripetetolo, proprio come l´anno scorso a Vicarello, certo che i vigoriani sono davvero imprevedibili, vero?
Come ti ho detto prima ...... siamo fatti così !
-Chi vedi favorite in C2?
Vedo un campionato con un buon livellamento, ci sono delle squadre con giuste ambizioni e con buone strutture di gioco, squadre che hanno impostato la stagione puntando su bravi tecnici e giovani per esempio vedo molto ordinato ed organizzato l´Atletico, ma con la mancanza di qualche giocatore da fare la differenza; il Tripetetolo con quasi le stesse caratteristiche; il Montelupo che è un buon gruppo con un ottimo allenatore, il Montignoso ha dalla sua dei giocatori importanti come il Psb Pistoia e Cascina insomma molte squadre possono ambire al passaggio di categoria, comprese altre che non ho nominato.
-Pronostici per fine anno...promozioni? play-out? retrocessioni?
La cosa più importante è raggiungere velocemente una posizione in classifica che ci tenga a giusta distanza dalla zona play-out.
-Dove vedi la Vigor a fine anno?
Mi basterebbe vederla posizionata nella parte sinistra della classifica.
-Qual´è la squadra che ti ha più colpito quest´anno?
Mi è piaciuto l´ ordine mostrato in campo dell´Atletico.
-Parlaci della tua rosa a disposizione, impressioni?
Non posso che complimentarmi con tutti per la dedizione e la pazienza che mostrano nei miei confronti, riconosco che spesso non faccio l´allenatore e penso solo a cazzeggiare ma non trovo nessuno che si vuole prendere la briga di farlo; inoltre posso risultare non sempre coerente e magari anche strafottente, ma posso assicurare che sono legato sentimentalmente a tutti questi fantastici lottatori Vigoriani.
-Non posso esimermi dal chiederti un parere sulle scelte nel mercato estivo, hai qualche commento in particolare?
Ringrazio vivamente i nuovi arrivati per le loro indiscutibili qualità e mi rammarico per quelli perduti.
-E per il mercato di gennaio? ci sono strategie in ponte?
Volevamo mandare Pera e i Titti in Brasile per ingaggiare qualche calciante da giochesse, ma le rispettive consorti non hanno dato il nulla osta; quindi faremo come sempre........ con quello che abbiamo.
-Parlaci del tuo rapporto con la dirigenza?
Questo è un gruppo di amici, c´è chi gioca, che chi fa il dirigente, chi l´animatore, mancherebbe una persona che da un senso al tutto facendo davvero l´allenatore.
-Hai mai pensato di chiudere i rapporti e dire "andate tutti in quel posto"?
Lo spogliatoio Vigor fa parte della mia vita, non nego che vorrei poter avere meno aspettative nei miei confronti, vorrei poter venire quando ne ho voglia senza condizionare la squadra, ecco perché ci vorrebbe davvero un allenatore che tiene il gruppo compatto.
-Aspettative o meglio prospettive per la tua Vigor?
La Vigor è di chi la frequenta, mi piacerebbe vederla ancora partecipare a tanti anni di FIGC, magari gestita da persone come te Andrea, il Tamba come L´ Inguardabile etc.....etc..... adesso la verità è che se smettono per qualsiasi motivo i ragazzi di Pisa, ai quali non posso che dare credito di grande passione, professionalità e di qualità umani uniche, molto probabilmente dovremo fare festa tutti.
-Come la immagini fra dieci anni?
La immagino "calcare" i campi della Toscana con lo stesso spirito qualitativo di oggi.
-Adesso qualche domandina piccante qua e là..Conosci chi ha coniato il termine "gioco il jolly a jolly"?
Sono ricordi particolari, sembrava di giocare due partite contemporaneamente, ma mi sono divertito un sacco, e poi quando il Tamba ha passato di tacco la palla al loro attaccante davanti porta, ti giuro, ho goduto come un pazzo, potevo infamarlo a vita !
-Se si, cosa ne pensi?
Ogni trovata è buona per farsi due risate.
-Quando verrà rieffettuata la tombolata, ormai ribattezzata la "tambolata"?
Certi eventi vanno riesumati solo nei momenti giusti.
-Infine passiamo ad una degna chiusura di questa lunga intervista.. Hai qualche messaggio da lanciare?
Si, vorrei dire a tutti che quando la Vigor e la Viola vincono trascorro una settimana con un sentimento sportivo sereno, quindi visto che alla Viola non posso chiedere molto di più, almeno voi datemi la giusta serenità.
-Come al solito lasciamo lo spazio "alla Marzullo" per la chiusura.. Gianluca, si faccia una domanda si risponda e si tolga dalle pa...
Di domande sono pieno come un chicco d´uva, mi levo subito dalle pal...... baci !!!!!!

Ringraziamo mister Gianluca per la cortese disponibilità, lo salutiamo facendogli un in bocca al lupo per il proseguimento del campionato.
GIANLUCA GIULIANO PAPINI IL PROTOTIPO DEL VERO VIGORIANO


scritto da Andrea Stefanelli

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