CONTINUA LA MARCIA IN TRASFERTA, ESPUGNATO IL CAMPO DEL CUS PISA

Vigor Fucecchio: Campinotti, Perussato, Montalbano, D'Alcamo, Moscatelli, Qevani, Magini G., Minneci, Zito, Frediani, Sejdini, Cripezzi. All. Perretta

Successione reti: Qevani (V), Qevani (V), Raddi (C), Macrì (C), Frediani (V).

Non si arresta la marcia trionfale in trasferta della Vigor che espugna per 2-3 il campo del Cus Pisa e vince la quarta partita su quattro fuori casa (sesta su sei considerando anche la Coppa Toscana). Percorso netto per i fucecchiesi a cui fa da pesante contraltare il misero punticino conquistato in casa nelle tre partite di C1, trend che bisognerà cercare di invertire nelle prossime settimane.

Priva di Lorenzo Magini, Giovanni Bertocci e Kujtim Masha la formazione di mister Perretta impatta bene nel match, giocando alla pari contro l'agguerrita squadra pisana per i primi 10 minuti di gioco. Poi i padroni di casa acquisiscono metri ed iniziativa, andando un paio di volte vicinissimi alla rete del vantaggio, ma una traversa e qualche errore di mira consente ai vigoriani di andare al riposo sullo 0-0. Nella ripresa la musica cambia, così come la chiave tattica messa in campo dai fucecchiesi. Qevani sale in cattedra e fioccano le palle goal dove Barbensi si fa trovare prontissimo, anche se nulla può sulle due azioni che regalano la doppietta al bomber fucecchiese e lo 0-2 sul tabellino del punteggio. Sembra una gara praticamente chiusa ma il colpo del k.o. non arriva nonostante un paio di chanches capitate sui piedi di Sejdini e invece il Cus la riapre grazie ad una botta da fuori di Raddi e ad un incredibile colpo di testa di Macrì che coglie impreparata la retroguardia fucecchiese. Nel momento più difficile ed equilibrato ci pensa capitan Frediani con la puntata su schema d'angolo che riporta in avanti la Vigor e costringe il Cus a schierare il portiere di movimento per il caldissimo finale dove, però, il punteggio non cambia più. Finisce in festa per i fucecchiesi che continuano il loro percorso di crescita: il lavoro da fare è ancora tanto, serve testa e voglia di lavorare con determinazione.